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Cinque spettacoli teatrali da vedere a Milano dal 6 al 12 giugno

Marco Valerio 8 anni fa

macbeth

Un’offerta sempre ricca e eterogenea, rivolta alle più disparate e diverse fasce di pubblico: Milano è la città del teatro, d’altra parte. Ma quali sono gli spettacoli da non perdere assolutamente, specie nel corso del fine settimana?

Come ogni lunedì Milano Weekend vi segnala cinque opere da vedere in cartellone nei principali stabili della nostra città. Nuovo appuntamento, dunque, con #lospiegoneteatri.

Ecco dunque nel dettaglio cosa vedere a teatro a Milano nella settimana che va dal 6 al 12 giugno:

Macbeth (Piccolo Teatro Grassi, 7-19 giugno)

Il dramma shakespeariano ha sempre trovato posto nel repertorio del teatro marionettistico italiano di tradizione dalla prima metà del XIX secolo, quando la funzione prima delle compagnie era la divulgazione dei grandi classici del teatro, della letteratura e dell’opera lirica. Si tratta dei testi più conosciuti e comprensibili come Otello, Romeo e Giulietta e Macbeth.

A quest’ultimo ha dedicato la sua particolare attenzione la Compagnia Carlo Colla & Figli, rinnovando lo spettacolo per una messa in scena di grande impatto emotivo: 150 personaggi, con bocca e mani mobili per ottenere una gestualità stilizzata ma di grande pathos, un testo tradotto da Eugenio Monti Colla e le voci registrate di un gruppo di attori italiani rendono questo Macbeth uno spettacolo imperdibile, nella più pura tradizione della Compagnia Marionettistica più famosa d’Italia.

ORARI:

Martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.

BIGLIETTI:

Platea: Intero € 25; Ridotto ragazzi under 25 anni € 17; ridotto over 65 € 12,50; ridotto bambini fino a 12 anni € 10

Balconata: Intero € 22; Ridotto ragazzi under 25 anni € 15; ridotto over 65 € 10; ridotto bambini fino a 12 anni € 10

Bianco o nero (Elfo Puccini, 6-10 giugno)

Due personaggi mitici, già dalla scelta dei nomi: Bianco e Nero, in riferimento al colore della pelle. Il Bianco, interpretato da Saverio Marconi, è un professore ateo, il Nero, interpretato da Rufin Doh Zéyénovin, è un omicida, ex carcerato e credente. Il primo tenta il suicidio gettandosi sotto il Sunset Limited, un treno che attraversa gli Stati Uniti, ma viene fortuitamente salvato dal Nero, che lo porta nel suo appartamento dando il via a tutta la vicenda.

I nostri protagonisti si affrontano come se volessero superare l’uno le certezze dell’altro, come in una specie di duello, dove i colpi sono le parole… Ma non può esserci un vincitore quando ci si confronta con il mistero del ‘libero arbitrio’ e della vita stessa.

Testo teatrale di Cormac McCarthy adattato per le scene da Gabriela Eleonari. “Lo spettatore viene messo davanti a una terribile indeterminatezza, una sospensione pericolosa che è il costrutto intrinseco del vivere”, sottolinea la regista. “Non conosciamo chi sia l’ospite che bussa alla nostra porta. Sarà il Salvatore o il killer che, come in Questo non è un paese per vecchi, vuole mettere fine al nostro desiderio di godere il gusto della vita?”.

ORARI:

Lunedì – venerdì 19:30

DURATA:

80′

PREZZI:

Intero € 30.50 / martedì posto unico € 20 / ridotto <25 anni – >65 anni € 16 / ridotto 6-10 anni € 11.50 / scuole € 12

Il mercante di Venezia (Teatro Sala Fontana, 10-26 giugno)

Scontro etico, sociale e culturale. Conflitto fra amicizia e amore. Potere del denaro. Lealtà e giustizia. Questi i temi portanti del Mercante di Venezia. Ancora una volta Shakespeare riesce a scavalcare il limite temporale e a fornirci materia per riflettere su di noi e sul nostro presente.

Complice la magia di Venezia, l’allestimento del Mercante shakespeariano è spesso stato lo spunto per ricreare sontuosi scenari e lussuosi allestimenti. In questa lettura, invece, Venezia è una città annodata nell’intrico delle calli, prigioniera di un’acqua stagnante che la invade e la allaga compromettendo le condizioni igieniche e la salute psichica dei protagonisti.

Venezia è, in questa messinscena, l’epicentro di un terremoto morale, al cui centro è collocata la presunzione umana di credersi infallibili, l’inevitabile cortocircuito tra giustizia e giustizialismo, tra ordine e vendetta.

ORARI:

Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato ore 20.30; domenica ore 16.

BIGLIETTI:

Intero 18 euro; ridotto 14 euro per studenti universitari e 9 euro per under 14 e over 65.

Bad and Breakfast (Teatro Franco Parenti, 27 maggio-12 giugno)

Ultimo testo di Rosario Lisma che, dopo lo straordinario successo di Peperoni Difficili, prosegue sulla strada della commedia umoristica macchiandola, questa volta, di noir surreale.

Antonio e sua moglie Gaia, una giovane coppia di laureati ma sottoccupati e infelici, abitano ancora nella casa paterna di lui. Improvvisa arriva la notizia di un grave attentato a Sharm El Sheik dove gli anziani genitori, Felice e Letizia erano in vacanza. Alla nefasta notizia, comunicata dal maresciallo dei carabinieri, la coppia reagisce senza alcun pudore con una sinistra gioia, sorprendendo anche il notaio amico di famiglia.

Finalmente i giovani si sono liberati dei loro vecchi. Ma soprattutto erediteranno la casa nella quale vivono da eterni bamboccioni e realizzeranno il sogno da tanto tempo pianificato: il loro Bed and Breakfast! Tutto sembra filare liscio, se non fosse che…

PREZZI:

Intero 40 € / 32 €; under 26/over 60 18 €

ORARI:

Lunedì riposo; martedì ore 20; mercoledì, venerdì ore 19.15; giovedì ore 20.30; sabato ore 21; domenica ore 18.

L’opera da tre soldi (Piccolo Teatro Strehler, 19 aprile-11 giugno)

Bertolt Brecht e Kurt Weill la crearono nel 1928 e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino. Il primo ad allestirla in Italia, nel 1956, fu Giorgio Strehler, presente lo stesso Brecht che sarebbe morto sei mesi dopo. Parliamo de L’Opera da tre soldi, rappresentata in tutto il mondo e che al Piccolo Teatro viene allestita con la regia di Damiano Michieletto.

La storia dei Peachum, di Jenny delle Spelonche, di Macheath detto Mackie Messer e di tutta la varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta dalla Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann, storica collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e a suggerirne allo scrittore la riscrittura in chiave contemporanea.

ORARI:

Martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.

Giovedì 21 aprile ore 15 (riservata Touring Club); domenica 1 e lunedì 2 maggio RIPOSO; giovedì 2 giugno RIPOSO; lunedì 6 giugno ore 20.30

BIGLIETTI:

Platea: Intero € 40; Ridotto card Giovani/Anziani € 23

Balconata: Intero € 32; Ridotto card Giovani/Anziani € 20