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Il sapore del successo: Bradley Cooper è lo chef Adam Jones

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il-sapore-del-successoAdam Jones (Bradley Cooper) era uno chef di grande successo in Francia quando la sregolatezza ha preso il sopravvento sul genio, fra droga e alcool: l’ex enfant terrible della scena gastronomica parigina aveva conquistato due stelle Michelin, e poi ha perso tutto. Tre anni dopo, è a Londra per cercare il riscatto: un ristorante tutto suo, la terza stella e il sapore che preferisce, quello del successo. Accanto a lui altri due chef, la bella Helene (Sienna Miller) e l’amico di sempre, Michel (Omar Sy). Nel cast anche il nostro Riccardo Scamarcio, Emma Thompson, Uma Thurman e Alicia Vikander.

Il sapore del successo, per la regia di John Wells su soggetto di Steven Night, ha l’aspirazione di portarci dietro le quinte di un ristorante stellato mostrandoci come funziona una brigata di cucina: i ritmi serrati, le urla, le scottature e i tagli sulle mani, la fatica e il sudore, la ricerca di nuovi piatti e la sperimentazione dei sapori, la spesa nei mercati all’alba, lo strofinare l’acciaio delle pentole alle tre del mattino, prima di spegnere le luci e tornare a casa per riposare alcune ore. Sullo sfondo, c’è Londra con i suoi negozi etnici immersi nel profumo delle spezie, i take away, i ristorantini: è una città internazionale, in cui non resta che uscire, annusare l’aria e lasciarsi ispirare. Nella realizzazione del film è stato coinvolto lo chef stellato Marcus Wareing, presentatore del popolare programma della BBC Masterchef.

Ma, soprattutto, il film tratta di un uomo che deve fare i conti con il proprio perfezionismo e la propria ambizione. Due ingredienti che, se mal dosati, portano al fallimento e alla solitudine. Adam Jones incarna tutti gli stereotipi del genio: l’arroganza, i momenti di convulsa ispirazione, quelli di rabbia feroce e isolamento. Bradley Cooper, sui cui occhi azzurri il regista indugia con numerosi close up, è decisamente bravo nell’incarnare la nevrosi del successo e la paura di ognuno di noi quando sente che sta affrontando la propria seconda, e ultima, possibilità nella vita.

Gli ingredienti per un ottimo film sulla carta ci sono tutti e il cast stellare dovrebbe fare il resto, ma a non convincerci del tutto è la prevedibilità di ogni fase del percorso di riscatto di questo cinematografico Gordon Ramsey, che a ogni passo sembra perdere un po’ di quella ironia che nella prima mezz’ora del film ne fa un personaggio assolutamente promettente.

Il nostro voto: 6+

Una frase: “Se hai una stella Michelin sei Luke Skywalker, ma se ne hai tre, sei…Yoda!”

Per chi: ha amato Amore, cucina e curry sceneggiato nel 2014 proprio da Steven Knight (LEGGI QUI LA NOSTRA RECENSIONE).