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Milano Moda Donna terzo giorno: la donna richiama il passato, con lo sguardo al futuro

Milano Moda Donna febbraio 2015 terzo giorno sfilate (4)

Siamo entrati nel vivo delle sfilate di Milano Moda Donna e il terzo giorno ci sono stati defilé di designer importanti che hanno portato in passerella una nuova femminilità.

È la natura ad ispirare la collezione Autunno/Inverno 2015/2016 di Sportmax, il risultato è una moda costruita su pezzi tanto iconici quanto raffinati grazie all’utilizzo di tessuti ricchi ed autentici. La donna non ostenta, prediligendo abiti capaci di mettere in evidenza la silhouette enfatizzata da vite rialzate e spesso chiuse da cinture.

Etro continua ad attingere all’universo di riferimento di ciò che le è caro e ben familiare. L’atmosfera è storica eppure moderna, la tradizione viene reinterpretata all’insegna della contemporaneità. Perché non c’è nulla di più azzeccato che guardare al passato con occhio nuovo. I dress così strutturati, talvolta con scollature abissali, pur nella loro semplicità di linee, richiamano l’attenzione grazie ai colori caldi che, mixati insieme, danno una sensazione di calore e sicurezza.

Emporio Armani evolve e cresce mandando in passerella una donna sicura di sé, pragmatica, ma sempre con grande stile. La Emporio woman predilige i pantaloni, ampi “che gratificano anche donne non in taglia da modella” da portare sia con le classiche giacche allungate dal taglio maschile mono o doppio petto con chiusure anche asimmetriche.

È una viaggiatrice romantica e sofisticata la donna che sfila sulla passerella di Blumarine, sceglie di indossare capi comodi, dai volumi ampi e dalle lunghezze ridotte che lasciano le gambe assolutamente nude anche nella stagione più fredda.

Uma Wang punta su un concetto retro-futurista, le atmosfere gotiche dell’occidente si fondono con le linee sperimentali dell’oriente, dando vita ad un susseguirsi di colori che sfilano nell’ombra di una storia d’amore.

Philosophy di Lorenzo Serafini porta in passerella femminilità e romanticismo mentre Versace parte dalla greca, il motivo caro a Gianni, oggi stravolto completamente: come già successo nella couture, Donatella inserisce gli emoticon, le faccine che tutti usano come un linguaggio al pari delle parole. Questa fantasia diventa disegno, ricamo, tacchi e borse. Allo stesso modo si procede coi colori forti e primari, lampi di luce che reinventano gli abiti squarciati e asimmetrici cari alla maison.

Isabella Ratti

www.silkgiftmilan.com

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