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Veronica Gaido presenta ATMAN al MIA – Milano Image Art Fair

Marco Valerio 10 anni fa

atmanVeronica Gaido, artista, ritrattista e fotografa di moda, sarà presente al MIA – Milano Image Art Fair, fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografia, che si tiene a Milano dal 23 al 25 Maggio, con il progetto ATMAN.

ATMAN, nasce dall’unione di due elementi fondamentali: l’anima e l’acqua. Le immagini intendono mettere a fuoco la realtà perduta, pulire la propria anima dalle circostanze negative del vivere per cominciare un nuovo viaggio.

Il viaggio non è inteso però solo nella forma materiale di spostamento fisico, ma assume la funzione portante di vero e proprio maestro di vita: l’elemento che rompe la monotonia e porta l’individuo a confrontarsi, nell’abbandono ai piaceri e nella scoperta di una rinascita, con nuove realtà o una nuova vita, che possa allontanare il pericolo della sofferenza, come per i profughi nelle immagini in mostra, dove si legge la circolarità infinita della triade nascita-vita-morte.

Il viaggio che la stessa artista, attraverso la fotografia, percorre, alla continua ricerca di crescita e per ritrovare la sua strada e il suo cammino verso un luogo in cui esista la salvezza dell’anima e si possa abbandonare tutto il peso delle delusioni vissute.

Condizione ideale per la creazione, per Veronica Gaido, deve dunque essere quella dell’atarassia, cioè uno stato di serenità imperturbabile, in cui essere totalmente padroni di se stessi e dominare perfettamente le passioni con la ragione. Da questo stato si arriva all’essenza, all’Atman, al famoso soffio vitale e quella luce, quel sole, che irradia e anima il tutto, una forza maschile in cui Veronica si riconosce al livello di pensiero.

Sono immagini appena riconoscibili quelle che compongono il progetto ATMAN, un caleidoscopio fluido di colori e di forme dai toni pastello. Sembrano più che altro impressioni colte dalla memoria dell’artista, quello spazio interno, psichico, pulsante, intimo, il dentro dell’anima che urge nel corpo, e che raggiunge la superficie espressiva, gli detta il tempo di azione, la stasi riflessiva, la dinamica, il gesto fotografico. Una sola sfera esistenziale che dialoga con il dentro e il fuori che si realizza nello spazio grazie allo scatto impiegato dalle esigenze dell’artista.

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