Pubblicato in: Cinema

Philomena, il film di Stephen Frears che commuove con un sorriso

Valentina Fumo 10 anni fa

Philomena-01Il 19 dicembre arriva finalmente nelle sale italiane Philomena, il film di Stephen Frears che ha commosso e incantato Venezia 70, vincendo il premio Osella per la miglior sceneggiatura, grazie allo script da manuale di Jeff Pope e Steve Coogan. Il regista di The Queen e Le relazioni pericolose decide di portare sul grande schermo, con delicatezza e momenti di humor molto british, la storia vera che nel 2003 ha scosso America e Irlanda, raccontata dal giornalista Martin Sixsmith nel suo libro The lost child of Philomena Lee.

Nella cattolica Irlanda del 1952, Philomena Lee (Judi Dench), ancora adolescente, rimane incinta; cacciata dalla famiglia, si rifugia nel convento di Roscrea dove lavora in lavanderia per ripagare le severe religiose che l’hanno assistita durante e dopo il parto e dove può vedere il piccolo Anthony solo per un’ora al giorno. A tre anni, il bimbo le viene strappato e venduto dalle suore a una coppia di facoltosi americani. Schiacciata dal senso di colpa, Philomena continua a cercare disperatamente suo figlio, mantenendo il suo dolorosissimo segreto per 50 anni, fino a quando non decide di affidarsi al giornalista in declino ed ex portavoce del governo Blair Martin Sixsmith (Steve Coogan). L’uomo la convincerà a intraprendere un viaggio in America, alla ricerca di Anthony e della verità.

Philomena tocca le corde più profonde dell’animo umano e va incontro al grande pubblico perché tratta, evitando i cliché, temi universali come l’amore fra madre e figlio e la ricerca della verità. Nel farlo, oscilla fra il senso di colpa e perdono, la fede e il disincanto, la giustizia e la vendetta: a incarnare questi estremi, i due protagonisti, tanto lontani quanto complementari. Da un lato c’è Philomena, una donna anziana, di origini operaie: non ha studiato, ma ha una grande intelligenza emotiva; la sua fede cieca è quasi commovente, mentre lo spettatore quasi non riesce a spiegarsi la sua incapacità di provare rancore. Dall’altro c’è Martin, un intellettuale della classe media che ha frequentato le migliori università; un uomo frustrato, coinvolto all’improvviso in una storia che lo costringerà a ripensare la sua visione del mondo.

L’interpretazione di Judi Dench, attrice resa celebre per aver interpretato M nella serie di film su James Bond e premio Oscar per Shakespeare in love, è intensa e convincente; davanti a questo mostro sacro della recitazione non sfigura il popolarissimo e irriverente comico inglese Steve Coogan, che è anche produttore e co-sceneggiatore di questo film davvero sorprendente.

Il nostro voto: 8+

Una frase: “Non è detto che chi viaggia in prima classe sia di prima classe.” (Philomena)

Per chi: per chi ama le storie vere. Ed emozionarsi.

Etichette: