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The Amazing Spider-Man 2, la recensione

906429 - The Amazing Spider-Man 2

Dopo la trilogia di Sam Raimi, Spider-Man torna al cinema nel secondo reboot firmato da Marc Webb con The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro in 3D. In questo capitolo Peter Parker (Andrew Garfield) dovrà affrontare i suoi conflitti interiori sulle responsabilità di essere un supereroe e la vita quotidiana di un giovane ragazzo innamorato  della sua Gwen (Emma Stone), le sue origini e il misterioso e immotivato abbandono da parte dei suoi genitori ancora in tenera età.

Chi è Peter Parker? Da dove viene? Chi era suo padre? Man mano l’Uomo Ragno scoprirà la verità e il tragico destino del genitore, importante genetista della OsCorp al centro dei progetti aziendali sui pericolosi innesti fra cellule umane e animali. E così Peter/Spider-Man questa volta dovrà vedersela con un minaccia più grande e tragica, perché i suoi nemici sono individui che nascono già vittime, incontrovertibile caratteristica di originalità del fumetto di Stan Lee e Steve Ditko.

Rabbia e frustrazione si innescano in modo esponenziale, così il giovane e valente ingegnere alla OsCorp Max Dillon (Jamie Foxx), accanito fan di Spider Man, protetto dallo stesso in una di quelle tante spedizioni in difesa dei concittadini, è quello che si definirebbe un “invisibile”, tanto bistrattato dai colleghi, per un atroce scherzo del destino si trasforma in una spaventosa creatura che si alimenta ad elettricità.

È il  terribile Electro, deciso a far sputare sangue a una società che non riconosce i suoi meriti. Una figura tragica nel modo in cui un personaggio come lui così terribile suscita nello spettatore un senso di disperata tenerezza anche nell’ultimo tentativo di estrema difesa in una Times Square scintillante. Electro diventa l‘indomabile e acerrimo nemico dell’Uomo Ragno.

Da un verso Electro dall’altro Harry Osborn (Dane De Haan) il rampollo e erede della OsCorp, figlio del collega del padre di Peter anch’egli genetista, nonché suo amico d’infanzia, un legame prematuramente interrotto. Dopo la morte del padre, Harry apprende di avere una strana malattia e si convince caparbiamente e erroneamente che a guarirlo può essere solo il sangue di Spider Man.  Peter può solo proteggerlo, ma anche qui il tormento lascerà il posto alla vendetta e al male.

Peter, a differenza del passato, è più consapevole della sua forza, per nulla spaventato dai suoi superpoteri, a tratti ironico e scanzonato verso il nemico: sono queste le novità di The Amazing Spider Man 2 – Il potere di Electro.  Un action movie mozzafiato, le cui animazioni in computer grafica stordiscono lo spettatore in un crescendo convulso, che ne sacrifica in parte la narrazione.

Ottima prova degli attori, da Garfield così disinvolto e autentico a una vivace Emma Stone, uno sfaccettato e credibile Foxx nel duplice ruolo di Max/Electro e un intenso e tragico Dane De Haan nel ruolo di figlio incompreso. Marvel sa come intrattenere il suo pubblico, con uno Spider Man che volteggia vorticosamente dai grattacieli di New York, duelli colossali ed esasperanti simili a dei videogame. Webb amplifica l’aspetto spettacolare, ma non ne decreta il totale game over.

Voto per noi : 7-

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